Settimana corta e una nuova iniezione di liquidità per diversificare il portafoglio prodotti. Poggia su questi due pilastri la strategia della Cogne acciai speciali di Aosta per difendersi dagli effetti della crisi economica che, ormai, ha colpito appieno il settore siderurgico.
La strada «per affrontare le ciclicità negative» è stata indicata a gennaio dal presidente, Giuseppe Marzorati, nei giorni scorsi in Cina assieme al l'a.d., Monica Pirovano, per visitare lo stabilimento del gruppo a Don Guan City. Sul piatto un investimento di 25 milioni di euro per completare il «Progetto eccellenza Cogne 2008» e installare una nuova pressa automatica da 5mila tonnellate integrata da due manipolatori da 25mila a 40mila chilogrammi in grado di produrre componenti fuori gamma per il settore nucleare e valvole per oleodotti.
«Stiamo puntando – ha spiegato Marzorati – su un mercato in cui la concorrenza è ancora molto limitata. Il settore energetico non risente delle stesse criticità dell'automotive, anche perché abbiamo investito nel meglio della tecnologia odierna».
La Cogne viene da un ultimo trimestre difficile. «Il 2008 – precisa il direttore – è stato caratterizzato da un andamento produttivo in linea con le previsioni sino al terzo trimestre, dopo il quale è iniziata una fase di rallentamento che è stata più marcata nell'ultimo trimestre e che sta facendo sentire le sue ripercussioni in questi primi mesi del 2009, caratterizzati da un calo degli ordinativi attorno al 40 per cento».
Una situazione che ha influito negativamente nel bilancio di chiusura 2008 (175mila tonnellate di prodotti spediti contro le oltre 194mila stimate, -10%), e che ha costretto i vertici aziendali a chiedere il ricorso agli ammortizzatori sociali: «Abbiamo ipotizzato – precisa il vicepresidente Roberto Marzorati – un'ulteriore contrazione dell'attività nel primo trimestre del 2009, che si pensa di gestire con l'utilizzo della cassa integrazione guadagni (Cig) ordinaria per la metà dei 1.160 dipendenti. Il secondo trimestre potrà invece essere caratterizzato dall'avvio della fase di recupero, che si dovrebbe concretizzare in una normalizzazione del mercato nel corso del secondo semestre».
A ciò si aggiunge poi l'accordo per la settimana corta: 200 impiegati amministrativi e tecnici fino alla fine di marzo lavoreranno dal lunedì al giovedì. «Si tratta di una scelta finalizzata a salvaguardare i livelli occupazionali, in linea con le decisioni assunte a fine anno. Purtroppo – prosegue il vicepresidente – nessuno è in grado di formulare delle previsioni che vadano oltre il mese di marzo, in quanto tutto il sistema è bloccato in attesa di conoscere le misure che l'Unione europea e i singoli governi assumeranno per contribuire a un deciso e significativo cambio di rotta».
Quel che preoccupa di più i vertici aziendali è però il sensibile calo dei fatturati. La Cogne è infatti passata dai 790 milioni del consuntivo 2007 ai 628 (-20,5%) del preconsuntivo 2008. Difficile, inoltre, far previsioni sull'anno in corso. La forbice, secondo le stime aziendali, va dal più 5% al meno 5 per cento. «La nostra priorità per il prossimo biennio – concludono da Aosta – sarà quella di giungere a una riorganizzazione delle aree, in modo da attuare al meglio il nuovo piano di investimenti».
M.D.B.
